Pietre d’inciampo

Chi le ha ideate?

Gunter Demnig è un artista tedesco nato a Berlino il 27 ottobre 1947. Cresciuto a Berlino e a Nauen, ha conseguito il diploma nel 1967. Nello stesso anno ha iniziato a studiare all’Università delle Arti di Berlino disegno industriale. Nel 1985, ha aperto un suo studio a Colonia, lavorando per svariati progetti locali. A partire dal 1994 ha collaborato con l’IGNIS-Kulturzentrum. Divenuto famoso nel 1992 per aver creato la prima pietra d’inciampo, a più di settant’anni gira l’Europa per posare di persona le “formelle della memoria”, che produce nel suo laboratorio di Frechen, in Germania. Pietra d’inciampo: Espressione composta dal sostantivo pietra, dalla preposizione di e dal sostantivo inciampo;in tedesco Stolpersteine. L’espressione è di origine biblica dalla Lettera ai Romani, 9, 32-33, con la quale s’intende l’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig in memoria di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.Gunter Demnig non ricorda più esattamente come è nato il nome. Gli piaceva il doppio significato della parola tedesca perché voleva provocare le persone a “inciampare” mentalmente. Gunter Demnig tende a citare una riflessione di uno studente, per il quale “non inciampi su uno STOLPERSTEIN, inciampi con la testa e il tuo cuore».Si tratta di un cubo di pietra di 10 centimetri con una lastra di ottone, posizionato dove i deportati abitavano o furono prelevati per essere spediti nei campi di concentramento, poche parole e numeri per rammentare il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte. In Europa ne sono state installate più di 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1992. L’idea prende forma nella città tedesca, quando un cittadino contesta la veridicità della deportazione nel 1940 di 1000 sinti della città renana, in occasione dell’installazione di un’opera scultorea per ricordarne la persecuzione.

Dove si trovano ?

Ci sono STOLPERSTEINE in Austria, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ucraina. In Europa esistono in circa 2.000 posti dove è possibile vederle, per richiederle si deve fare una ricerca sulle persone che sono state deportate nei campi di sterminio, documentare secondo le richieste della Fondazione “Stiftung – Spuren – Gunter Demnig” che poi provvede alla posa.

Perché sono importanti?

Il motto di Gunter Demnig è: UNA VITTIMA – UNA PIETRA. Non ci sono STOLPERSTEINE collettivi. Questo progetto commemora tutte le vittime del nazionalsocialismo: ebrei; Sinti; Rom; Testimoni di Geova; omosessuali; portatori di handicap mentali e/o fisici; persone perseguitate per le loro opinioni politiche, la loro religione, il loro orientamento sessuale o il colore della loro pelle; lavoratori forzati; uomini considerati disertori; persone perseguitate perché “asociali” come i senzatetto o le prostitute – chiunque sia stato perseguitato o ucciso dal regime nazista tra il 1933 e il 1945. Le STOLPERSTEINE non sono solo collocate per le persone che sono morte, ma anche per i “sopravvissuti”.Una pietra d’inciampo può anche essere posta per le persone che sono riuscite a fuggire in Palestina o in Sud America, ad esempio, o per i sopravvissuti ai campi di concentramento. Il progetto commemora anche coloro che sono stati costretti dalle circostanze al suicidio. Per Gunter Demnig, le persone che sono morte nei campi di concentramento come parte del programma di sterminio di massa dei nazisti sono state uccise ovvero assassinate. Se un destino non è noto, è possibile utilizzare l’iscrizione SCHICKSAL UNBEKANNT (destino sconosciuto). Se qualcuno è sopravvissuto in un campo di concentramento, si usa la parola BEFREIT (LIBERATO) invece di SOPRAVVISSUTO. Le iscrizioni sono nella lingua del Paese in cui vengono collocate. In alcuni casi,le iscrizioni potrebbero essere bilingue. Gunter Demnig ha l’ultima parola sulle iscrizioni. Le STOLPERSTEINE sono un “work in progress”.

 

I contrari?

Ci sono alcune città o individui che non approvano lo STOLPERSTEINE per vari motivi. Uno dei più comuni è che i nomi delle vittime possono essere calpestati. In Germania, alcune città (come Monaco) che non approvano la STOLPERSTEINE hanno optato per forme alternative di commemorazione. Questo va assolutamente bene per il team STOLPERSTEIN, che supporta tutte le forme di commemorazione. Inoltre, Gunter Demnig insiste sul fatto che STOLPERSTEINE non dovrebbe mai essere messo contro la volontà dei parenti. In genere, tuttavia, le STOLPERSTEINE sono sostenute dalle associazioni delle vittime. 

Conclusioni

Ci sono casi in cui centinaia o addirittura migliaia di STOLPERSTEINE dovrebbero essere installati in un unico luogo. Essendo questo effettivamente impossibile e quasi inimmaginabile, Gunter Demnig ha escogitato un’alternativa, lo STOLPERSCHWELLE (che può essere approssimativamente tradotto come “Soglia di inciampo”). Uno STOLPERSCHWELLE può registrare in poche righe il destino di un gruppo di vittime. Come uno STOLPERSTEIN, uno STOLPERSCHWELLE è largo 96 mm ma può essere lungo fino a un metro.